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Lo sviluppo della rete dovrà essere inevitabilmente accompagnato da una significativa crescita delle tecnologie digitali per sostenere e accelerare il processo di transizione energetica del Paese: una twin transition, energetica e digitale, garantirà una transizione più rapida, sostenibile, giusta e inclusiva per tutti i nostri stakeholder.
GIUSEPPINA DI FOGGIA, AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE
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Transizione energetica

Crescita degli investimenti per integrare le FER, garantendo la resilienza e l'affidabilità della rete

Sostenibilità degli investimenti, con il supporto della regolamentazione

Massimizzazione del valore aziendale non regolamentato, per sostenere le attività principali

Economicità
Generazione da FER
Sicurezza
Flessibilità
Regolazione
Economia circolare
Sostenibilità

per una just transition

Digitalizzazione
AR/VR
IA
Cloud
Digital Twin
IoT
Connettività

Trasformazione digitale

Incremento degli investimenti digitali per supportare l'esecuzione del Piano

Il digitale come leva per ottimizzare il processo decisionale, automatizzare i processi e rafforzare le capacità operative dei team

Attenzione all'adozione e alla scalabilità delle soluzioni digitali su tutta la rete

Le Attività Regolate in Italia continueranno a rappresentare il nostro core business, con investimenti per 15,5 miliardi di euro complessivi. Intendiamo rafforzare ed espandere la rete di trasmissione e sviluppare la capacità di interconnessione con l’estero, per garantire una crescente sicurezza, resilienza ed efficienza del sistema. Gli investimenti in Attività Regolate in Italia garantiranno l’aumento di oltre il 30% della capacità interzonale, abilitando la connessione delle fonti rinnovabili sulla rete in alta tensione, in linea con gli obiettivi Fit-for-55 e favorendo un considerevole incremento della capacità reattiva del sistema.



10,8

miliardi di euro

Sviluppo della rete elettrica nazionale

Investiremo 10,8 miliardi di euro in arco piano per lo sviluppo della rete elettrica nazionale. Gli interventi sono legati alla realizzazione di linee in corrente continua e alla costruzione di collegamenti in cavo sottomarino, alla risoluzione delle congestioni di rete, all’incremento della capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato, all’integrazione delle fonti rinnovabili e al miglioramento della qualità del servizio. Inoltre, le interconnessioni con l’estero renderanno il Paese sempre più l’hub elettrico del Mediterraneo, aumentando l’affidabilità e la sicurezza del sistema.

I più importanti progetti infrastrutturali del Piano Industriale 2024-2028 includono:

  • il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che collegherà la Sicilia alla Sardegna e alla Campania;

  • l’Adriatic Link, collegamento sottomarino che unirà l’Abruzzo e le Marche

  • il Sa.Co.I.3, l’infrastruttura tra Sardegna, Corsica e Penisola italiana;

  • l’elettrodotto a 380 kV Chiaramonte-Gulfi-Ciminna in Sicilia.

Avranno un ruolo cruciale anche le interconnessioni con l’estero, in particolare il ponte energetico invisibile Elmed, che unirà Italia e Tunisia favorendo l’ottimizzazione delle risorse tra Europa e Nord Africa.

1,7

miliardi di euro

Piano di sicurezza

Circa 1,7 miliardi di euro saranno destinati al Piano di Sicurezza, teso a rafforzare e potenziare le funzionalità tecniche e tecnologiche del sistema elettrico, principalmente per sostenere gli interventi necessari alla regolazione di tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico. Questo permette anche di fronteggiare gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti negli ultimi anni.

2,9

miliardi di euro

Rinnovo ed efficienza degli asset

Infine, circa 2,9 miliardi di euro saranno dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza degli asset, principalmente per la razionalizzazione delle infrastrutture esistenti e per la sostituzione delle componenti obsolete.

Grazie a tutti gli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (Regulatory Asset Base, RAB) raggiungerà i 30,6 miliardi di euro nel 2028, con un tasso di crescita medio annuale (CAGR) nell’arco di Piano pari all’8%. A fine 2024, la RAB sarà pari a 22,5 miliardi di euro, mentre a fine 2023 il dato si è attestato a 20,4 miliardi di euro.